ABUSIVISMO
L'abusivismo nel settore dell’estetica.
Come già sopra evidenziato, Confestetica ha dimostrato che nell’ultimo decennio le scuole di estetica hanno diplomato 197.400 nuove estetiste a fronte di un loro assorbimento nel mercato di 32.200 assunzioni.

Questo vuol dire che vi è un esubero di 165.000 estetiste diplomate che non sono impegnate regolarmente nei centri estetici e di queste abbiamo contezza che oltre il 70% lavora abusivamente, quindi 115.000.

A queste ne aggiungiamo 35.000 per difetto che sono le cd. figure intermedie formate in qualche week-end da fantasiosi imprenditori per piazzare i loro prodotti.

Quindi, gli abusivi del settore da noi stimati per difetto sono 150.000 a fronte di 35.000 centri regolari.

Questo determina la gravità che si vive in questo settore rispetto all’abusivismo che non più fisiologico ma patologico.

Ma vi è di più.

Gli abusivi lavorano indisturbati nel proprio domicilio in quanto nessuna autorità può effettuare controlli sanitari e fiscali, e nemmeno un giudice può emettere un mandato di perquisizione in quanto difettano i presupposti di legge.

Confestetica ha stimato un’evasione fiscale di 2 miliardi 160 milioni all’anno per difetto considerando una media di quattro trattamenti al giorno con uno “scontrino medio” di € 15,00 al giorno, lavorando cinque giorni a settimana per 48 settimane.

Buona parte di queste estetiste abusive potrebbero emergere dal sommerso solo apportando delle piccole ma sostanziali modifiche alla legge 1/1990, a costo zero per lo Stato.

Tutto questo potrebbe risolversi semplicemente modificando la formazione dell’estetista istituendo un elenco per gli estetisti abilitati presso il Ministero della Salute, prevedendo sanzioni già previste dalla legge per l’esercizio abusivo della professione nonché sanzioni amministrative sia a carico dell’esercente che del cliente (un po’ come succede nel copywright).